Privacy e intelligenza artificiale: il parere del Garante sul disegno di legge italiano
Introduzione
L’intelligenza artificiale (IA) sta diventando un elemento sempre più rilevante nella società moderna, toccando diversi aspetti della vita quotidiana.
In Italia, il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente espresso un parere su un disegno di legge che mira a regolare l’uso e lo sviluppo dell’IA nel nostro Paese.
Questo parere, adottato il 2 agosto 2024, riflette le preoccupazioni del Garante riguardo alla protezione dei dati personali e ai diritti fondamentali nel contesto delle tecnologie emergenti.
Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale
Il disegno di legge esaminato dal Garante è articolato in sei capi e introduce una serie di norme che mirano a disciplinare la ricerca, la sperimentazione, lo sviluppo, l’adozione e l’applicazione di sistemi di IA.
Questo quadro normativo è influenzato dal Regolamento (UE) 2024/1689, noto come “AI Act”, che stabilisce regole armonizzate a livello europeo per l’IA.
Il parere del Garante sottolinea l’importanza di garantire un utilizzo dell’IA che sia conforme ai diritti fondamentali, come la protezione dei dati personali, la trasparenza, la sicurezza, la non discriminazione e la sostenibilità.
L’approccio proposto è di natura programmatica, con alcune norme che richiedono un ulteriore sviluppo legislativo.
Ddl intelligenza artificiale: criticità e raccomandazioni del Garante
Il Garante ha evidenziato diverse aree del disegno di legge che necessitano di modifiche o integrazioni per garantire una maggiore tutela dei dati personali e dei diritti fondamentali.
Tra le principali raccomandazioni:
- Conformità ai regolamenti sulla protezione dei dati: Il Garante ha suggerito di introdurre un articolo specifico che preveda un vincolo generale di conformità dei trattamenti dei dati personali ai regolamenti esistenti, come il GDPR.
- Diritti dei minori: Il disegno di legge prevede che i minori di età superiore ai 14 anni possano prestare autonomamente il consenso al trattamento dei propri dati personali nell’ambito dell’IA. Il Garante ha raccomandato di adeguare questa disposizione alla normativa vigente e di implementare sistemi di verifica dell’età.
- Utilizzo dei dati nel settore sanitario: Il Garante ha suggerito di includere requisiti più stringenti per l’utilizzo di dati personali nel settore sanitario, in particolare per quanto riguarda i dati considerati ad alto rischio.
- Sistemi di IA nel settore lavorativo: Il disegno di legge dovrebbe estendere le garanzie previste per l’uso dell’IA nel contesto lavorativo anche alla fase preassuntiva, durante la selezione del personale.
- Coinvolgimento del Garante nelle strategie nazionali: Il Garante ha proposto di essere consultato in merito alla Strategia nazionale per l’IA e di partecipare attivamente al coordinamento delle Autorità nazionali competenti in materia di IA.
Conclusione
Il parere del Garante per la protezione dei dati personali evidenzia l’importanza di un approccio prudente e ben coordinato nella regolamentazione dell’IA, al fine di assicurare che lo sviluppo tecnologico avvenga in modo conforme ai diritti fondamentali e alle normative esistenti.
Le raccomandazioni del Garante rappresentano un passo fondamentale per garantire che l’intelligenza artificiale in Italia sia sviluppata e utilizzata in modo responsabile, rispettando i diritti delle persone e promuovendo un ambiente digitale sicuro e inclusivo.
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Studio legale Avvocato Giuseppe Briganti
Pesaro – Urbino