Reato di rapina: introdotta l’attenuante della lieve entità
Sentenza della Corte costituzionale n. 86 del 2024: modifiche al trattamento sanzionatorio del reato di rapina
Con la sentenza n. 86 depositata il 13 maggio 2024, la Corte costituzionale ha apportato una significativa modifica al reato di rapina, introducendo una mitigazione della pena in presenza di circostanze che ne diminuiscano la gravità.
1. Contenuto della sentenza
La decisione riguarda l’articolo 628 del codice penale, che tratta delle pene applicabili al reato di rapina.
La Corte ha ritenuto incostituzionale l’assenza di una disposizione che prevedesse un’attenuazione della pena quando il fatto commesso si presenti di lieve entità a causa della natura, specie, mezzi, modalità o circostanze dell’azione, o per la particolare tenuità del danno o del pericolo.
La modifica si applica tanto alla rapina propria quanto a quella impropria.
2. Il caso
Il caso portato all’attenzione della Corte riguardava due individui accusati di rapina impropria per aver sottratto alcuni beni di modesto valore da un supermercato, usando minacce generiche e una spinta per evitare l’intervento del personale.
La sentenza prende atto che, senza questa modifica normativa, i giudici sarebbero costretti a imporre pene detentive base di almeno cinque anni, un trattamento giudicato sproporzionato rispetto alla gravità effettiva dei fatti.
3. Principi costituzionali invocati
La decisione sottolinea il rispetto dei principi di uguaglianza, individualizzazione e finalità rieducativa della pena.
La Corte ha evidenziato che imporre una pena elevata per fatti di lieve entità va contro l’obiettivo di rieducazione del condannato, oltre a violare il principio di proporzionalità.
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Studio legale Avvocato Giuseppe Briganti
Pesaro – Urbino