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Reclamo al Garante privacy e GDPR: cambiano le regole per la tutela dei diritti

Reclamo al Garante privacy e GDPR: cambiano le regole per la tutela dei diritti

Studio legale Avv. Giuseppe BrigantiReclamo al Garante e GDPR: dal 25 maggio sono cambiate anche le regole per rivolgersi al Garante privacy ai fini della tutela dei propri dati personali

Come si legge sul sito del Garante privacy, ogni persona può tutelare i propri dati personali, in primo luogo, esercitando i diritti previsti dagli articoli da 11 a 22 del Regolamento europeo n. 679 del 2016 (GDPR).

Come possono essere esercitati i diritti previsti dal GDPR?

L’interessato può presentare un’istanza al titolare del trattameto dei dati, senza particolari formalità (per esempio, mediante lettera raccomandata, telefax, posta elettronica, ecc.).

L’istanza può essere riferita, a seconda delle esigenze dell’interessato, a specifici dati personali, a categorie di dati o ad un particolare trattamento, oppure a tutti i dati personali che lo riguardano, comunque trattati.

Il titolare del trattamento è tenuto a fornire idoneo riscontro alla istanza.

I termini per fornire riscontro sono oggi cambiati in base al GDPR. Pertanto, a partire dal 25 maggio 2018, il riscontro deve essere fornito:

– senza ingiustificato ritardo, al più tardi entro 1 mese dal ricevimento dell’istanza;

– tale termine può essere prorogato di 2 mesi, qualora si renda necessario tenuto conto della complessità e del numero di richieste. In tal caso, il titolare deve comunque darne comunicazione all’interessato entro 1 mese dal ricevimento della richiesta.

Cosa fare se si ritiene che il trattamento dei dati non sia corretto, o se la risposta all’istanza non perviene nei tempi indicati o non è soddisfacente?

Se l’interessato ritiene che il trattamento dei dati che lo riguardano non è conforme alla disposizioni vigenti ovvero se la risposta all’istanza non perviene nei tempi indicati o non è soddisfacente, l’interessato può rivolgersi all’autorità giudiziaria o al Garante per la protezione dei dati personali, mediante un reclamo ai sensi dell’articolo 77 del Regolamento europeo.

Il Regolamento europeo non prevede più, dunque, l’istituto del ricorso per fare valere i diritti di accesso ai dati personali (che, pertanto, avverte il Garante, non è più esperibile a partire dal 25 maggio 2018).

Il reclamo

Quale strumento di tutela a disposizione dell’interessato, come si diceva, è oggi previsto il reclamo.

Il reclamo al Garante è un atto circostanziato con il quale si rappresenta una violazione della disciplina rilevante in materia di protezione dei dati personali (articolo 77 GDPR).

Al reclamo segue un’istruttoria preliminare e un eventuale successivo procedimento amministrativo formale che può portare all’adozione di vari provvedimenti (articolo 58 GDPR).

La presentazione di un reclamo è gratuita.

Il reclamo può essere sottoscritto direttamente dall’interessato oppure, per suo conto, da un avvocato, un procuratore, un organismo, un’organizzazione o un’associazione senza scopo di lucro. In tali casi, è necessario conferire una procura da depositarsi presso il Garante assieme a tutta la documentazione utile ai fini della valutazione del reclamo presentato.

Il reclamante potrà far pervenire l’atto utilizzando la modalità ritenuta più opportuna, consegnandolo a mano presso gli uffici del Garante (all’indirizzo di seguito indicato) o mediante l’inoltro di:

a) raccomandata A/R indirizzata a Garante per la protezione dei dati personali, Piazza di Monte Citorio, 121 00186 Roma

b) messaggio di posta elettronica certificata indirizzata a protocollo@pec.gpdp.it.

In sede di prima applicazione, avverte il Garante, il reclamo e l’eventuale procura dovranno essere sottoscritti con firma autenticata, in caso di invio tramite raccomandata A/R, ovvero con firma digitale, in caso di invio mediante posta elettronica certificata; il Garante si riserva comunque di valutare anche le richieste prive di tali requisiti.

Per un modello di reclamo e maggiori informazioni, si veda il sito del Garante privacy cliccando qui

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Studio legale Avvocato Giuseppe Briganti

Pesaro-Urbino

Aggiornato alla data di pubblicazione

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