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Robotica e UE: la proposta di risoluzione sulle norme di diritto civile sulla robotica

Robotica e UE: la proposta di risoluzione sulle norme di diritto civile sulla robotica

cropped-logostudiolegalegbriganti.jpgRobotica e UE: la proposta di risoluzione sulle norme di diritto civile sulla robotica

Il 31 maggio 2016 il Parlamento europeo ha presentato una proposta di risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica.

Dal mostro di Frankenstein ideato da Mary Shelley, al mito classico di Pigmalione, passando per la storia del Golem di Praga e il robot di Karel Čapek, che ha coniato la parola – si legge nella introduzione – gli esseri umani hanno fantasticato sulla possibilità di costruire macchine intelligenti, spesso androidi con caratteristiche umane.

Una nuova rivoluzione industriale

L’umanità, si legge nella proposta, si trova ora sulla soglia di un’era nella quale robot, bot, androidi e altre manifestazioni dell’intelligenza artificiale (AI) sembrano sul punto di lanciare una nuova rivoluzione industriale, suscettibile di toccare tutti gli strati sociali, rendendo imprescindibile che la legislazione ne consideri tutte le implicazioni.

I benefici della robotica e dell’intelligenza artificiale

Nel breve e medio termine, la robotica e l’intelligenza artificiale, afferma la proposta di risoluzione, promettono di portare benefici in termini di efficienza e di risparmio economico non solo in ambito manifatturiero e commerciale, ma anche in settori quali

  • i trasporti,
  • l’assistenza medica,
  • l’educazione e
  • l’agricoltura,

consentendo di evitare di esporre esseri umani a condizioni pericolose, come nel caso della pulizia di siti contaminati da sostanze tossiche.

Nel lungo termine, vi è un potenziale per una prosperità virtualmente illimitata.

Preoccupazioni sul futuro dell’occupazione e sulla sicurezza fisica

Nel contempo lo sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale possono portare a far sì che gran parte del lavoro attualmente svolto dagli esseri umani sia svolto da robot, sollevando preoccupazioni quanto al futuro dell’occupazione e la sostenibilità dei sistemi di previdenza sociale se l’attuale base fiscale sarà mantenuta, e dando potenzialmente origine a una crescente disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza e del potere.

Vi sono cause di preoccupazione anche per quanto riguarda la sicurezza fisica, ad esempio quando la codificazione di un robot si rivela fallibile, e per le potenziali conseguenze di un difetto sistemico o del pirataggio di robot intercollegati o di sistemi robotici, in un momento in cui sono in uso o sul punto di entrare in uso applicazioni sempre più autonome, che si tratti di automobili, di droni o di robot impiegati per l’assistenza o per il mantenimento dell’ordine pubblico.

La protezione dei dati

Numerose questioni fondamentali in materia di protezione dei dati sono già state oggetto di considerazione nei contesti generali di Internet e del commercio elettronico, ma altri aspetti riguardanti la proprietà dei dati e la protezione dei dati personali e della privacy potrebbero ancora dover essere affrontati, dal momento che le applicazioni e gli apparecchi comunicheranno tra di loro e con le banche dati senza che gli esseri umani intervengano o persino siano consapevoli di cosa sta accadendo.

L’impatto sulla dignità umana

L’impatto relativo per la dignità umana, si legge ancora nella proposta, può essere difficile da stimare, ma dovrà essere considerato se e quando i robot sostituiranno le cure e la compagnia umane.

Considerazioni di dignità umana possono insorgere anche nel contesto della “riparazione” o del “miglioramento” degli esseri umani.

In ultima analisi, è possibile che nel giro di pochi decenni l’intelligenza artificiale superi la capacità intellettuale umana al punto che, se non saremo preparati, potrebbe mettere a repentaglio la capacità degli umani di controllare ciò che hanno creato e, di conseguenza, anche la loro capacità di essere responsabili del proprio destino e garantire la sopravvivenza della specie.

L’opportunità di un approccio coerente alla regolamentazione a livello europeo

Alcuni Stati esteri quali Stati Uniti, Giappone, Cina e Corea del Sud stanno prendendo in considerazione, e in una certa misura hanno già adottato, atti normativi in materia di robotica e intelligenza artificiale, e alcuni Stati membri dell’Unione europea hanno iniziato a riflettere su possibili cambiamenti legislativi per tenere conto delle applicazioni emergenti di tali tecnologie.

L’industria europea, si legge nella proposta, potrebbe trarre beneficio da un approccio coerente alla regolamentazione a livello europeo, che fornisca condizioni prevedibili e sufficientemente chiare in base alle quali le imprese possano sviluppare applicazioni e pianificare i propri modelli commerciali su scala europea, garantendo nel contempo che l’UE e i suoi Stati membri mantengano il controllo sulle norme regolamentari da impostare e non siano costretti ad adottare e subire norme stabilite da altri, vale a dire quegli Stati terzi che sono anche in prima linea nello sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale.

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Studio legale Avvocato Giuseppe Briganti

Pesaro-Urbino

Aggiornato alla data di pubblicazione

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