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Mediazione telematica e mondi virtuali: mediare tra avatar?

Mediazione telematica e mondi virtuali: mediare tra avatar?

La mediazione telematica (e-mediation)

La mediazione telematica (e-mediation) rientra tra i modi di risoluzione alternativa delle controversie che si svolgono per intero, o almeno parzialmente, on-line, definiti On-line Dispute Resolution (ODR) (Bruni, 2011: 255).

Nel procedimento che si svolge telematicamente, si assiste alla comparsa di quella che viene definita quarta parte, oltre alle parti in lite e al mediatore, ossia la tecnologia (Katsh e Rifkin, 2001), quale strumento a disposizione delle stesse parti e del mediatore(1).

Le tecnologie utilizzabili per dar modo alle parti e al mediatore di svolgere on-line le sessioni di mediazione sono già oggi numerose. Due sono le modalità attraverso le quali si possono svolgere i processi comunicativi in questo ambito: sincrona e asincrona.

E’ possibile dunque utilizzare sistemi di audio-video conferenza, i quali normalmente consentono anche lo scambio di file di ogni tipo e di lavorare insieme, a distanza, sullo stesso documento. Così come possono essere utilizzati software di instant messaging e chat room dedicate; oppure può essere utilizzata la modalità asincrona attraverso uno scambio di e-mail. Oggi va del resto affermandosi anche l’uso dei dispositivi di tipo mobile, quali smartphone e tablet.

La mediazione telematica può essere in linea di principio utilizzata con riferimento a qualunque tipo di controversia civile e familiare. Vi sono del resto tipologie di controversie che meglio di altre si prestano a essere gestite telematicamente (Ebner, 2012: 379-380).

In primo luogo, il ricorso alla mediazione on-line può essere consigliabile quando le parti e/o il mediatore si trovano geograficamente distanti tra loro, o addirittura in Paesi diversi, o quando gli spostamenti possono comunque rivelarsi difficoltosi o antieconomici. In secondo luogo, quando è la controversia stessa a sorgere on-line, a seguito per esempio della conclusione di un contratto telematico (commercio elettronico) o a seguito di una interazione avvenuta on-line (per es. diffamazione via Facebook). Oppure, allorché le parti non intendono incontrarsi faccia a faccia (per es. controversia familiare caratterizzata da alta conflittualità tra i coniugi).

Alcuni genitori e alcuni figli trovano addirittura più facile esprimere i propri sentimenti liberamente e spontaneamente via e-mail. A volte il contatto faccia a faccia è inibitore e non coincide con il momento in cui si desidererebbe condividere dei sentimenti (Parkinson, 2003: 297).

La modalità on-line e quella off-line possono del resto essere impiegate anche in fasi diverse del medesimo procedimento di mediazione.

D’altronde, l’e-mediation richiede che alcune pre-condizioni siano soddisfatte (Ebner, 2012: 380). Le parti e il mediatore dovranno pertanto avere comodo accesso all’hardware e software richiesti, nonché, naturalmente, alla Rete; le parti dovranno avere dimestichezza e sentirsi a proprio agio con le tecnologie che il servizio di mediazione propone loro; e dovrà essere assicurato un adeguato livello di riservatezza e sicurezza.

(1) La tecnologia può anche, del resto, prendere il posto della terza parte, il mediatore, come per esempio nella automated negotiation. A questo proposito, osserva David Allen Larson (2010: 105), “As technology has advanced, you may have wondered whether (or simply when) artificial intelligence devices will replace the humans who perform complex, interactive, interpersonal tasks such as dispute resolution. Has science now progressed to the point that artificial intelligence devices can replace human mediators, arbitrators, dispute resolvers, and problem solvers? Can humanoid robots, attractive avatars, and other relational agents create the requisite level of trust and elicit the truthful, perhaps intimate or painful, disclosures often necessary to resolve a dispute or solve a problem?”.

Mediazione e mondi virtuali: mediare tra avatar?

Esistono mondi virtuali nei quali oggi le persone possono condurre vite parallele attraverso i propri avatar, ossia la propria rappresentazione grafica nell’ambiente digitale. In questi mondi virtuali(2), che ridefiniscono lo spazio e il tempo, le persone interagiscono, s’innamorano, si separano, e concludono contratti.

Virtual worlds are environments created out of informational tools. Dispute resolution processes are also created out of informational tools. The nature of a virtual world depends upon the tools provided and the manner in which the tools can be used. Much the same thing can actually be said about dispute resolution. A MMORPG or a virtual world may be more fun to engage in than a dispute resolution process but the fact that both are informational activities opens opportunities to experiment with new approaches to dispute resolution and to integrate new methods for resolving disputes into the fabric of the virtual world (Katsh, 2004: 272).

Sia con riferimento alle liti sorte in questi ambienti, che con riferimento alle controversie del mondo “reale”, l’ambiente virtuale può senz’altro, dunque, essere uno degli strumenti a disposizione degli ODR provider.

Le parti, attraverso i propri avatar, siederanno pertanto al tavolo virtuale della mediazione insieme al mediatore, e potranno svolgere la sessione di mediazione nell’ambiente digitale, attraverso la voce o lo scambio di messaggi scritti, e condividendo file.

Particolarmente rilevanti saranno, in questo caso, come facilmente immaginabile, le ripercussioni sulla comunicazione non verbale, che avverrà attraverso l’avatar comandato dall’utente, rappresentazione grafica dotata di proprie e personalizzabili caratteristiche “fisiche” (anche, eventualmente, non umane), gestuali ecc., che possono differire enormemente da quelle dell’utente reale.

(2) Si ricordano i MMORPG (Multi-player Massive Online Role Playing Games). Si ricorda inoltre il noto Second Life (secondlife.com).

Tratto dall’ebook: G. Briganti, La mediazione problem solving e trasformativa nelle controversie civili e familiari, anche in ambito telematico, 2013, Youcanprint, disponibile su ibs.it

Studio legale Avv. Giuseppe Briganti

Pesaro-Urbino

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